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Orvieto

Parliamo al suolo con un linguaggio nuovo


Soil reGeneration non è stato solo un progetto didattico, ma un vero e proprio viaggio di consapevolezza. Abbiamo riscoperto il valore del nostro territorio con occhi nuovi, imparando a raccontarlo con gli strumenti dell’audiovisivo e della multimedialità. Un’esperienza che ci ha arricchiti sia dal punto di vista umano che professionale.


Noi, studenti e studentesse della classe 4ªA dell’indirizzo Audiovisivo e Multimediale, abbiamo partecipato con entusiasmo al progetto Soil reGeneration, un percorso formativo che ci ha permesso di unire la sensibilizzazione ambientale con le nostre competenze artistiche, tecniche e comunicative.

Il progetto si è articolato in diversi incontri, ognuno dei quali ci ha offerto stimoli e strumenti per osservare in modo più consapevole il nostro territorio e raccontarlo attraverso i linguaggi a noi più familiari: la fotografia, l’intervista, il montaggio audiovisivo e la narrazione multimediale.

Durante il primo incontro ci siamo conosciuti come gruppo di lavoro e siamo stati invitati a riflettere sul territorio in cui viviamo attraverso la compilazione di un questionario. Inoltre, abbiamo iniziato un’esplorazione visiva realizzando fotografie che rappresentassero il nostro punto di vista sul paesaggio, sui segni dell’intervento umano, sulla natura e sulla condizione del suolo. Queste immagini sono state lo spunto per il secondo incontro, durante il quale abbiamo esaminato e commentato le fotografie in modo critico e costruttivo, confrontando le nostre sensibilità estetiche e le diverse interpretazioni. A partire da questa analisi, ci è stato proposto di realizzare un’intervista video ponendo domande riguardanti il suolo, l’ambiente e il cambiamento del territorio nel tempo.

Uno degli incontri più interessanti si è svolto in una cornice significativa: il Palazzo del Popolo di Orvieto. Lì abbiamo lavorato fianco a fianco con studenti di altri istituti, unendo le forze in un’attività laboratoriale che ci ha portati a creare cartelloni illustrativi con informazioni, immagini e riflessioni su aree specifiche del nostro territorio. È stato un momento di dialogo e confronto molto stimolante, che ci ha aiutato ad ampliare il nostro sguardo oltre i confini abituali.

Nei successivi incontri abbiamo rivisto e analizzato le interviste realizzate, mettendo in pratica competenze acquisite nel nostro percorso di studi come la gestione dei contenuti multimediali, il montaggio audio/video e l’elaborazione narrativa. Ci siamo concentrati sia sugli aspetti tecnici sia su quelli contenutistici, imparando a comunicare in modo più efficace temi complessi come la sostenibilità, la memoria del territorio e la responsabilità ambientale.

L’ultimo incontro è stato una vera e propria esperienza immersiva nel cuore di Orvieto. Abbiamo partecipato a una passeggiata esplorativa che ci ha condotto attraverso luoghi ricchi di storia e suggestione: dai giardini di San Giovenale fino alla rupe. Durante il percorso, alcuni di noi hanno colto l’occasione per documentare visivamente l’esperienza, attraverso fotografie e riprese video, raccogliendo materiali molto interessanti.

In conclusione, possiamo affermare che Soil reGeneration non è stato solo un progetto didattico, ma un vero e proprio viaggio di consapevolezza. Abbiamo riscoperto il valore del nostro territorio con occhi nuovi, imparando a raccontarlo con gli strumenti dell’audiovisivo e della multimedialità. Un’esperienza che ci ha arricchiti sia dal punto di vista umano che professionale.

Alla scoperta del suolo: un viaggio tra natura, cultura e consapevolezza


Il progetto ci ha portato a riflettere su temi ambientali, sul consumo di suolo e sull’equilibrio tra sviluppo e rispetto per l’ambiente. Ci ha dato anche la possibilità di conoscere meglio luoghi vicini, spesso poco considerati, aiutandoci a prestare più attenzione agli spazi in cui viviamo.


Durante l’anno scolastico 2024/25, noi della classe 4D abbiamo intrapreso un percorso speciale legato al nostro territorio. Questo progetto ci ha permesso di affrontare il tema del suolo da un punto di vista nuovo, lontano dai libri di testo e vicino alla realtà che viviamo ogni giorno. Le attività si sono svolte nel corso dei mesi e hanno previsto momenti diversi, sia in aula che all’esterno.

Abbiamo iniziato con attività di osservazione e raccolta di informazioni: cosa c’è sotto i nostri piedi? Com’è fatto il territorio in cui viviamo? Come è cambiato nel tempo? A partire da queste domande, abbiamo costruito mappe cartacee, cercando di rappresentare visivamente elementi del paesaggio, della storia, della memoria collettiva. Ogni mappa non era solo un disegno, ma includeva indicazioni su coltivazioni, sentieri, modifiche ambientali e aspetti legati alla vita locale.

Abbiamo lavorato in gruppo, confrontandoci su cosa significhi “abitare un territorio”, su come si possa raccontare un paesaggio e su quanto sia importante tutelarlo. In questo processo, abbiamo utilizzato anche strumenti digitali e creativi, alternando momenti in aula a uscite sul campo, in aree naturali e zone del territorio. In alcune attività abbiamo collaborato con operatori esterni che ci hanno mostrato come osservare e analizzare il suolo in modo più preciso, considerando aspetti fisici, visivi e culturali.

Il progetto ci ha portato a riflettere su temi ambientali, sul consumo di suolo e sull’equilibrio tra sviluppo e rispetto per l’ambiente. Ci ha dato anche la possibilità di conoscere meglio luoghi vicini, spesso poco considerati, aiutandoci a prestare più attenzione agli spazi in cui viviamo.

Questa esperienza è stata utile perché ci ha mostrato che il suolo non è solo un elemento naturale, ma può essere studiato da diversi punti di vista. Comprendere meglio il territorio può aiutare a prenderne maggiore consapevolezza e a fare scelte più responsabili, sia individualmente che come gruppo.

In conclusione, il materiale prodotto durante il progetto raccoglie osservazioni, disegni, dati e riflessioni sviluppate durante l’anno. È il risultato di un lavoro collettivo e ci sarà utile anche in futuro per ricordare ciò che abbiamo imparato.

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