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“Ciò che abbiamo vissuto  ci ha fatto riflettere su quanto il nostro stile di vita sia distante dal benessere della terra. Abitiamo in città ricoperte di asfalto, compriamo cibo già pronto e impacchettato, e ci dimentichiamo che tutto, in fondo, parte da lì: dalla terra che nutre, filtra, sostiene”.


Non ci pensiamo quasi mai, ma ogni nostro passo poggia su una risorsa preziosa: il suolo. Spesso lo diamo per scontato, ma senza di esso non esisterebbero né cibo, né acqua pulita, né biodiversità. A renderci consapevoli di ciò, è stata l’esperienza che abbiamo vissuto lo scorso 3 maggio quando ci siamo recati a Parrano, terra dove cultura, rispetto per l’ambiente, tradizione e innovazione convivono e vivono per un futuro migliore.

Con la guida di Massimo Luciani, coordinatore dell’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano e tutor del progetto Soil reGeneration, abbiamo fatto una passeggiata alla scoperta di questo territorio con soste e momenti di confronto e riflessione sul valore e sui rischi legati al suolo. Durante la camminata, Massimo ci ha illustrato le caratteristiche salienti del territorio soffermandosi su aspetti naturali, storici e ambientali ed ha condiviso con noi un Padlet intitolato “Soil reGeneration – Cammini interpretativi“, che raccoglieva diverse attività interattive.

Abbiamo iniziato con un’attività dal titolo La forza del suolo, utilizzando Wooclap, una piattaforma online. Inquadrando un QR code o cliccando su un link, ognuno di noi ha inserito una o più parole per descrivere le sensazioni suscitate dal luogo. Le parole sono poi apparse in una vivace nuvola colorata, dove quelle più frequenti avevano dimensioni più grandi permettendoci di cogliere immediatamente le emozioni o le idee prevalenti nel gruppo.

Nella seconda attività, “Cosa c’è che non va?”  abbiamo caricato sul Padlet le foto scattate con il nostro smartphone durante la passeggiata, focalizzandoci su ciò che nel territorio ci sembrava non funzionare: rifiuti abbandonati, cartelloni invasivi, costruzioni fatiscenti. Un esercizio che ci ha permesso di osservare anche il degrado che si nasconde nel paesaggio.

La terza attività, chiamata “Minacce del suolo”, era un sondaggio interattivo. Dovevamo rispondere a una domanda: Quali pericoli, secondo te, possono danneggiare il suolo in questo posto? È stato un modo per pensare ai problemi dell’ambiente e capire quanto sia importante proteggerlo e prendercene cura.

Nella quarta attività, “I vantaggi del suolo”, abbiamo osservato un’immagine creata dall’intelligenza artificiale. L’immagine mostrava un paesaggio ideale, dove il suolo era ben curato e rigenerato. Cliccando sull’immagine, ognuno di noi doveva scrivere un vantaggio o un’opportunità che nasce dalla conservazione e rigenerazione del suolo: ad esempio, più biodiversità, aria e acqua più pulite, paesaggi più belli e una vita più sana per tutti.

Alla fine del percorso, abbiamo usato un’app chiamata Relive per scegliere e unire le foto più belle della passeggiata. Con queste immagini abbiamo creato un video di un minuto che racconta i momenti più belli trascorsi insieme.

Ciò che abbiamo vissuto  ci ha fatto riflettere su quanto il nostro stile di vita sia distante dal benessere della terra. Abitiamo in città ricoperte di asfalto, compriamo cibo già pronto e impacchettato, e ci dimentichiamo che tutto, in fondo, parte da lì: dalla terra che nutre, filtra, sostiene. Anche i problemi ambientali ci sono sembrati diversi dopo questa esperienza. Abbiamo scoperto che il suolo è molto importante: assorbe il carbonio, trattiene l’acqua e aiuta piante e animali a vivere. Eppure, spesso lo trascuriamo o lo roviniamo, come fosse un rifiuto.

L’esperienza vissuta ci ha portato a cambiare alcune abitudini come limitare gli sprechi alimentari, risparmiare acqua ed energia e fare la raccolta differenziata.

Il suolo non è solo una superficie da calpestare: è una radice comune, un patrimonio da proteggere, un legame vivo con la terra e con gli altri. Se impariamo ad ascoltarlo, forse impareremo anche a rispettarci un po’ di più.

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